L'ARVU Europea è l'evoluzione della storica Associazione Romana Vigili Urbani, ve ne faccio una breve storia.
La storia dell’ARVU
Nel luglio del 1973 nove giovani Vigili Urbani romani – stanchi del lassismo politico-amministrativo in cui era abbandonato l’allora Corpo dei Vigili Urbani – si riunirono e fondarono l’Associazione Romana Vigili Urbani. Fu appunto l’entusiasmo giovanile la prima molla che fece scattare l’idea di voler tutelare i lavoratori Vigili spronando le Organizzazioni sindacali che allora, nel Corpo, erano ancora in uno stato embrionale.
Un’Associazione, non un sindacato, perciò subito avversata sia dai politici sia da alcuni sindacalisti che vedevano nell’ARVU la probabile nascita d’una nuova organizzazione sindacale autonoma. Ma l’ARVU era, ed è, una struttura aperta, senza limitazioni politiche, capace di spaziare dalle questioni sindacali a quelle legali passando per àmbiti come quelli culturali e sportivi.
Punto di forza nello statuto associativo fu la difesa legale gratuita per gli iscritti implicati in fatti di rilevanza penale per motivi di servizio. Infatti, trent’anni fa, il contratto di lavoro non prevedeva né la tutela legale né il rimborso delle spese legali sostenute per fatti inerenti il lavoro del Vigile Urbano.
Subito iniziarono battaglie che sono diventate la storia del Corpo dei Vigili Urbani di Roma, oltre alla tutela legale l’ARVU propose temi come l’installazione delle cabine protettive per i Vigili viabilisti, la salute, l’inquinamento acustico ed atmosferico, il riconoscimento della strada come posto di lavoro con il conseguente riconoscimento della Polizia Municipale come categoria usurante; erano temi che, fino ad allora, nessuno aveva mai avuto il coraggio di proporre.
Proprio perché avversata da tutti l’ARVU faceva sempre più proseliti tra gli appartenenti al Corpo dei Vigili Urbani (che all’epoca aveva una struttura dalla mentalità prevalentemente militare), così in poco tempo i 50 soci iniziali arrivarono a 500 e da organizzazione quasi carbonara (il notiziario era stampato in ciclostile sotto il cavalcavia della ferrovia, per mancanza d’una sede) l’Associazione acquistava sempre più forza politica fino ad arrivare al riconoscimento ufficiale, siamo nel 1979, da parte del sindaco di Roma Carlo Giulio Argan, segnale di grande apprezzamento politico che rappresentava un ambìto premio per quei primi anni di lavoro.
Lavoro che continuava sempre molto alacremente e con impegno che si può racchiudere un tre grandi eventi: il primo, nel 1982, quando l’ARVU collaborò col Comando del Corpo nell’organizzazione dei soccorsi in occasione del terremoto in Irpinia; il secondo, nel 1986, quando l’ARVU organizzò la clamorosa manifestazione durante cui i Vigili romani viabilisti indossarono in servizio la famosa mascherina per combattere l’inquinamento. Le foto di quei Vigili fecero il giro del mondo e, naturalmente, ci furono accuse di voler uccidere il turismo romano, invece fu la prima pietra per una presa di coscienza da parte del governo della città da cui iniziò – dapprima timidamente – la guerra all’inquinamento; il terzo evento fu quando l’ARVU riuscì a portare oltre cinquemila Vigili di tutta Italia davanti a Palazzo Chigi per chiedere il riconoscimento di categoria usurante.
La categoria usurante: unico grande cruccio dell’ARVU che riuscì a far presentare in Parlamento ben tre proposte di legge firmate deputati della allora D.C., dai deputati del P.C.I. e da quelli del P.S.I.. tre diversi disegni di legge che, pur con alcune differenze convergevano tutti sull’opportunità di riconoscere la Polizia Municipale lo status di categoria usurante. Non ostante tutto, però, nessuna delle tre proposte si tramutò in legge e quella legittima aspirazione rimase una chimera.
Tante sono state le battaglie sostenute in trent’anni di vita associativa, alcune perse, tante vinte e tante ancora ce ne saranno da combattere e non solo a livello locale. Ecco perché l’ARVU ha sentito forte il bisogno di rappresentare i colleghi delle Polizie locali di tutta Italia, fondando così l’ARVUnazionale cui possono aderire tutte le Associazioni di categoria che perseguono i nostri stessi obiettivi.
Purtroppo lo spazio è tiranno e non è possibile condensare trent’anni della vita politica dell’ARVU in poche righe, anche perché l’Associazione non fa solo politica (senza schieramenti politici: nel direttivo vi sono persone di tutti i credo politici che hanno un solo ideale: il benessere sia economico sia personale e la maggior professionalità dei lavoratori della Polizia Municipale), è anche impiego del tempo libero. A tale scopo gli impegni sono mirati con specifiche Sezioni: il tiro al piattello, la pesca, il bowling, i subacquei, i viaggi, la danza sportiva e – fiore all’occhiello – la Compagnia teatrale, unica in Italia ad essere composta esclusivamente da attori e tecnici della Polizia Municipale che mette in scena per beneficenza spettacoli in dialetto romanesco.
Tutte le Sezioni hanno unito le loro forze ed hanno organizzato nel 2003 la “Grande festa del trentennale” che ha avuto il suo culmine a giugno sulla piazza del Campidoglio dove, con gli auspici del sindaco Walter Veltroni, è stata messa in scena una serata spettacolo in ricordo di Alberto Sordi che per i Vigili romani è stato un amico ed un… collega.
I festeggiamenti del trentennale hanno avuto vari momenti di aggregazione: dalla festa del 21 giugno al campo sportivo della Polizia Municipale, dove sono affluiti circa duemila soci che hanno assistito a spettacoli d’arte varia e a manifestazioni sportive; al torneo di pesca alla trota; fino alla premiazione finale con tanti premi estratti tra i 5400 iscritti.
Mauro Cordova